Basilica di San Nicola
CONTESTO STORICO
La Basilica di San Nicola fu realizzata tra il 1089 e il 1100 per volontà dei Normanni, quando alcuni marinai baresi si recarono a Myra, in Medio Oriente, per trafugare le ossa del Santo. Infatti, poiché Bari stava affermando la propria potenza, i cittadini sentivano il bisogno di affidarsi alla protezione di un Santo e appunto scelsero San Nicola perché aveva dedicato la sua vita a cause comuni sentite dai cittadini come la protezione dei bambini, dei marinai e delle giovani in età da marito. Quando le reliquie arrivarono a Bari, il Vescovo propose di conservarle nella Cattedrale, mentre il Catapano, il governatore della regione, offrì il proprio palazzo; quindi, scelsero il Catapanato come sede riservata a San Nicola. Bari acquisì l’importanza tanto desiderata sia dal punto di vista economico che culturale con la costruzione della chiesa che divenne la più rinomata della Puglia, e che era meta di pellegrinaggio sia per i cattolici che per gli ortodossi, creando così un ponte spirituale tra Oriente e Occidente.
Proprio per questo motivo, nella struttura si fondono vari elementi provenienti dall’arte classica e da quella bizantina. Si può considerare un progetto unitario in quanto le strutture sono strettamente collegate e le anomalie della pianta, dovute alla precedente costruzione, sono compensate e dissimulate. Gli unici squilibri si rivelano nella mancata corrispondenza tra spazi interni ed esterni, nelle diseguali cadenze dei ritmi che governano la scansione dei diversi elementi costitutivi delle fiancate o delle navate laterali. In generale, però, la Basilica costituì il prototipo del Romanico pugliese.
La Basilica di San Nicola fu realizzata tra il 1089 e il 1100 per volontà dei Normanni, quando alcuni marinai baresi si recarono a Myra, in Medio Oriente, per trafugare le ossa del Santo. Infatti, poiché Bari stava affermando la propria potenza, i cittadini sentivano il bisogno di affidarsi alla protezione di un Santo e appunto scelsero San Nicola perché aveva dedicato la sua vita a cause comuni sentite dai cittadini come la protezione dei bambini, dei marinai e delle giovani in età da marito. Quando le reliquie arrivarono a Bari, il Vescovo propose di conservarle nella Cattedrale, mentre il Catapano, il governatore della regione, offrì il proprio palazzo; quindi, scelsero il Catapanato come sede riservata a San Nicola. Bari acquisì l’importanza tanto desiderata sia dal punto di vista economico che culturale con la costruzione della chiesa che divenne la più rinomata della Puglia, e che era meta di pellegrinaggio sia per i cattolici che per gli ortodossi, creando così un ponte spirituale tra Oriente e Occidente.
Proprio per questo motivo, nella struttura si fondono vari elementi provenienti dall’arte classica e da quella bizantina. Si può considerare un progetto unitario in quanto le strutture sono strettamente collegate e le anomalie della pianta, dovute alla precedente costruzione, sono compensate e dissimulate. Gli unici squilibri si rivelano nella mancata corrispondenza tra spazi interni ed esterni, nelle diseguali cadenze dei ritmi che governano la scansione dei diversi elementi costitutivi delle fiancate o delle navate laterali. In generale, però, la Basilica costituì il prototipo del Romanico pugliese.
STRUTTURA ESTERNA
Esternamente l’edificio è rivestito in pietra calcarea e a seconda della luce assume sfumature differenti ed è imponente e compatta per le due torri massicce con funzione di campanile. Di queste ultime quella a destra apparteneva al palazzo del Catapano su cui è sorta la basilica, mentre quella di sinistra è più leggera poiché è vuota e appartiene all’età romanica, infatti è decorata con archetti ciechi e una bifora.
La facciata è “a salienti” con riferimenti al Romanico lombardo tra cui il protiro e la scansione in arcate cieche, gli archetti pensili sottogronda e la ripartizione in tre settori dalle lesene. Sono presenti tre portali che corrispondono alle tre navate interne. Il portale centrale è strombato e presenta due buoi stilofori con le corna in bronzo di epoca romana. Sulla facciata sono presenti una sfinge che doveva proteggere l’edificio secondo la tradizione orientale e un rosone. Inoltre ci sono quattro ingressi laterali in aggiunta ai tre sulla facciata per il notevole afflusso di pellegrini.
Esternamente l’edificio è rivestito in pietra calcarea e a seconda della luce assume sfumature differenti ed è imponente e compatta per le due torri massicce con funzione di campanile. Di queste ultime quella a destra apparteneva al palazzo del Catapano su cui è sorta la basilica, mentre quella di sinistra è più leggera poiché è vuota e appartiene all’età romanica, infatti è decorata con archetti ciechi e una bifora.
La facciata è “a salienti” con riferimenti al Romanico lombardo tra cui il protiro e la scansione in arcate cieche, gli archetti pensili sottogronda e la ripartizione in tre settori dalle lesene. Sono presenti tre portali che corrispondono alle tre navate interne. Il portale centrale è strombato e presenta due buoi stilofori con le corna in bronzo di epoca romana. Sulla facciata sono presenti una sfinge che doveva proteggere l’edificio secondo la tradizione orientale e un rosone. Inoltre ci sono quattro ingressi laterali in aggiunta ai tre sulla facciata per il notevole afflusso di pellegrini.
CRIPTA
Sotto al transetto si trovano la cripta, scandita da ventisei colonne di reimpiego, e due altari di cui uno per il rito ortodosso e l’altro per quello cattolico. La cripta, inoltre, custodisce le reliquie del Santo da cui annualmente viene estratta la manna, che è acqua purissima che trasuda dalle ossa. Questo miracolo attira ogni anno numerosi pellegrini da tutto il mondo.
Sotto al transetto si trovano la cripta, scandita da ventisei colonne di reimpiego, e due altari di cui uno per il rito ortodosso e l’altro per quello cattolico. La cripta, inoltre, custodisce le reliquie del Santo da cui annualmente viene estratta la manna, che è acqua purissima che trasuda dalle ossa. Questo miracolo attira ogni anno numerosi pellegrini da tutto il mondo.