Castel del Monte
Con un mandato del 29 gennaio 1240, da Gubbio, Federico II di Hohenstaufen ordinò l’acquisto di materiale da costruzione per il Castrum apud Sanctam Mariam de Monte, originaria denominazione del castello derivante dalla presenza di una vicina abbazia benedettina ormai distrutta. Costruito direttamente sul banco roccioso, l’edificio domina il paesaggio della Murgia. Il numero otto e la forma ottagonale rappresentano gli elementi caratterizzanti del Castello. Attorno al cortile ottagonale si dispongono sia al piano terra che al primo piano otto sale a pianta trapezoidale, a formare un ottagono, sui cui spigoli si innestano otto torri di analoga forma. Il castello è fortemente connotato dalla coesistenza di matrici culturali profondamente differenti, ma perfettamente integrate fra loro. L’eco dell’arte romanica si coglie nei leoni aggettanti del portale monumentale, mentre la matrice gotica è evidente nelle ogive di portali e volte, nei capitelli a crochet e nell’espressionismo di telamoni e mensole delle torri scalari; influenze classiche sono, invece, evidenti nei fregi e nelle cornici delle porta-finestre affacciate sul cortile, nelle foglie di acanto di alcuni capitelli in marmo, nell’impaginazione del portale. I resti del mosaico della sala a piano terra e l’utilizzo di materiali diversi – pietra calcarea, marmo venato, breccia corallina – rinviano, invece, all’area islamica. Questi materiali di colore diverso dovevano creare effetti cromatici di grande suggestione: pietra calcarea nei paramenti murari, breccia corallina nelle monofore e nei portali, marmo nei pilastri al primo piano. Lastre di breccia corallina e di marmo probabilmente rivestivano in origine anche le pareti delle sale. Sebbene privo di alcuni degli elementi tipici dell’architettura militare medievale, quali il fossato, il castello, ben visibile a grande distanza, svolgeva un ruolo importante come anello di congiunzione fra la linea difensiva costiera e quella dell’entroterra.
Al tempo in cui fu costruito Castel del Monte la filosofia corrente era diversa, diverse le credenze, molte le superstizioni. Era il tempo delle grandi eresie, dei sofferti fermenti che avrebbero creato le premesse al Rinascimento e alla Riforma, era, in poche parole, un momento di incertezze e insicurezze che non potevano non degenerare in eccessi spirituali. Per capire Castel del Monte bisogna tener presente queste grandi differenze con i nostri tempi ed immaginare l'imbarazzo di un uomo di allora se, risuscitando, vedesse automobili, aeroplani, computer, treni, televisori...Lo stesso imbarazzo proviamo oggi noi di fronte alle incomprensibili testimonianze di quei tempi. Quindi Castel del Monte poteva benissimo non essere una costruzione destinata a quella che noi definiamo pratica fruizione, ma essere "una fabbrica senza scopo" (come qualcuno oggi l'ha definita, guardandola con i nostri occhi) pur avendo un preciso scopo per gli uomini di allora, ossia uno "scopo esoterico". In quei tempi erano parecchi gli uomini che si dedicavano all'esoterismo ossia alla ricerca di certe significazioni nascoste che parlavano, con un linguaggio di simboli, a pochi iniziati.
Il castello ha fatto fantasticare non poco sulle ragioni della sua esistenza. Ci sono vari orientamenti in proposito: uno di questi tiene conto della passione di Federico per la falconeria, ereditata dal padre Enrico. In quest’ottica Castel del Monte potrebbe essere una delle residenze imperiali progettate in funzione della caccia al falcone, grazie alla suggestiva posizione geografica e alla bellezza del luogo, che le testimonianze dell’epoca ci presentano come ricchissimo di verde e di acque, molto simile ai luoghi ameni descritti nel famoso trattato De arte venandi cum avibus, attribuito allo stesso imperatore. Si può ipotizzare che l’amore della falconeria abbia giustificato la progettazione di una forma così perfetta, fondata sulla ripetizione quasi ossessiva del tema dell’ottagono, utilizzando tale costruzione solo come rifugio di caccia? Ecco allora che prende corpo l’orientamento che vede il castello come simbolo: un simbolo di stato che vuole Gerusalemme come città ottagonale, il segno della sovranità.
Dunque la scelta dell’ottagono, come elemento ricorrente in Castel del Monte, può essere scaturita dall’intento di esprimere cadenze numeriche che sottintendono valori più complessi e universali. Nella numerologia inoltre l’8 traduce simbolicamente l’equilibrio cosmico e la giustizia equilibrante, in quanto somma di 4 + 4 che due forze contrastanti che si armonizzano. L’ottagono ha anche il significato di mediazione tra il quadrato e il cerchio, ossia tra la materia limitata e lo spazio perfetto della creazione, quindi tra terra e cielo.
Al tempo in cui fu costruito Castel del Monte la filosofia corrente era diversa, diverse le credenze, molte le superstizioni. Era il tempo delle grandi eresie, dei sofferti fermenti che avrebbero creato le premesse al Rinascimento e alla Riforma, era, in poche parole, un momento di incertezze e insicurezze che non potevano non degenerare in eccessi spirituali. Per capire Castel del Monte bisogna tener presente queste grandi differenze con i nostri tempi ed immaginare l'imbarazzo di un uomo di allora se, risuscitando, vedesse automobili, aeroplani, computer, treni, televisori...Lo stesso imbarazzo proviamo oggi noi di fronte alle incomprensibili testimonianze di quei tempi. Quindi Castel del Monte poteva benissimo non essere una costruzione destinata a quella che noi definiamo pratica fruizione, ma essere "una fabbrica senza scopo" (come qualcuno oggi l'ha definita, guardandola con i nostri occhi) pur avendo un preciso scopo per gli uomini di allora, ossia uno "scopo esoterico". In quei tempi erano parecchi gli uomini che si dedicavano all'esoterismo ossia alla ricerca di certe significazioni nascoste che parlavano, con un linguaggio di simboli, a pochi iniziati.
Il castello ha fatto fantasticare non poco sulle ragioni della sua esistenza. Ci sono vari orientamenti in proposito: uno di questi tiene conto della passione di Federico per la falconeria, ereditata dal padre Enrico. In quest’ottica Castel del Monte potrebbe essere una delle residenze imperiali progettate in funzione della caccia al falcone, grazie alla suggestiva posizione geografica e alla bellezza del luogo, che le testimonianze dell’epoca ci presentano come ricchissimo di verde e di acque, molto simile ai luoghi ameni descritti nel famoso trattato De arte venandi cum avibus, attribuito allo stesso imperatore. Si può ipotizzare che l’amore della falconeria abbia giustificato la progettazione di una forma così perfetta, fondata sulla ripetizione quasi ossessiva del tema dell’ottagono, utilizzando tale costruzione solo come rifugio di caccia? Ecco allora che prende corpo l’orientamento che vede il castello come simbolo: un simbolo di stato che vuole Gerusalemme come città ottagonale, il segno della sovranità.
Dunque la scelta dell’ottagono, come elemento ricorrente in Castel del Monte, può essere scaturita dall’intento di esprimere cadenze numeriche che sottintendono valori più complessi e universali. Nella numerologia inoltre l’8 traduce simbolicamente l’equilibrio cosmico e la giustizia equilibrante, in quanto somma di 4 + 4 che due forze contrastanti che si armonizzano. L’ottagono ha anche il significato di mediazione tra il quadrato e il cerchio, ossia tra la materia limitata e lo spazio perfetto della creazione, quindi tra terra e cielo.
STRUTTURA
A Castel del Monte si esprime ancora più chiaramente ciò che le architetture sinora descritte hanno preannunciato: Attorno ad un cortile centrale ottagonale, al cui centro può esserci stata una fontana, si erge una costruzione ottagonale a due piani, i cui ambienti interni di forma trapezoidale racchiudono uno spazio centrale quadrato coperto da volte a crociera nervata di tipo cistercense. A ciascuno degli otto angoli esterni del corpo principale si collega una torre ottagonale, i cui due lati orientati verso il centro dell'edificio scompaiono nella parete del grande ottagono d'origine. Di ciascuna torre ottagonale sono visibili quindi solo sei facce, di cui due sono ortogonali al corpo ottagonale centrale cui appoggia. A destra delle otto ali dell'edificio è disposto il portale d'ingresso principale, orientato verso est, che sembra un arco di trionfo. A destra e a sinistra sale una scalinata. In alto, la costruzione termina con un tetto piatto. Si possono individuare quattro doppie simmetrie speculari ed otto simmetrie di rotazione. Inoltre si aggiungono le simmetrie di carattere omeomorfo, di straordinario effetto estetico, generate dal grande ottagono del castello con l'ottagono del cortile e con quelli delle torri d'angolo.
Queste e peculiarità morfologiche che caratterizzano i monumenti svevi:
A Castel del Monte si esprime ancora più chiaramente ciò che le architetture sinora descritte hanno preannunciato: Attorno ad un cortile centrale ottagonale, al cui centro può esserci stata una fontana, si erge una costruzione ottagonale a due piani, i cui ambienti interni di forma trapezoidale racchiudono uno spazio centrale quadrato coperto da volte a crociera nervata di tipo cistercense. A ciascuno degli otto angoli esterni del corpo principale si collega una torre ottagonale, i cui due lati orientati verso il centro dell'edificio scompaiono nella parete del grande ottagono d'origine. Di ciascuna torre ottagonale sono visibili quindi solo sei facce, di cui due sono ortogonali al corpo ottagonale centrale cui appoggia. A destra delle otto ali dell'edificio è disposto il portale d'ingresso principale, orientato verso est, che sembra un arco di trionfo. A destra e a sinistra sale una scalinata. In alto, la costruzione termina con un tetto piatto. Si possono individuare quattro doppie simmetrie speculari ed otto simmetrie di rotazione. Inoltre si aggiungono le simmetrie di carattere omeomorfo, di straordinario effetto estetico, generate dal grande ottagono del castello con l'ottagono del cortile e con quelli delle torri d'angolo.
Queste e peculiarità morfologiche che caratterizzano i monumenti svevi:
- Chiara regolarità delle piante generate dal quadrato e dal cerchio;
- Molteplici rapporti di simmetria tra i corpi ad orientamento centrale;
- Corpi di fabbrica stereometrici articolati in elementi a struttura cristallina;
- Consistenza plastica degli elementi edilizi; omissione di qualsiasi ornamento lineare di superficie e sua sostituzione con effetti plastici strutturati "dall'interno verso l'esterno".
FEDERICO II
Il nome di Federico II è indubbiamente legato alla costruzione di castelli e palatia,costruzioni tipiche dell'età sveva. Federico mostra i suoi legami con i monaci Cistercensi con la costruzione di capitelli, mensole, rappresentazioni vegetali e antropomorfe, e nella struttura delle costruzioni, in cui è ben visibile uno stile gotico meridionale. I lavori progettati dal sovrano sono partiti da Foggia nel lontano 1223 con l'ormai perduto palatium, di cui oggi è rimasto soltanto il portale di accesso. In seguito è toccato al cantiere di Barletta, tra il 1225 e il 1228, quindi sono stati aperti i cantieri di Bari, Trani e Brindisi. I lavori per Castel del Monte invece sono iniziati nel 1240 e, probabilmente, Federico II non ha visto il castello completato prima della sua morte, avvenuta nel 1250.
Il nome di Federico II è indubbiamente legato alla costruzione di castelli e palatia,costruzioni tipiche dell'età sveva. Federico mostra i suoi legami con i monaci Cistercensi con la costruzione di capitelli, mensole, rappresentazioni vegetali e antropomorfe, e nella struttura delle costruzioni, in cui è ben visibile uno stile gotico meridionale. I lavori progettati dal sovrano sono partiti da Foggia nel lontano 1223 con l'ormai perduto palatium, di cui oggi è rimasto soltanto il portale di accesso. In seguito è toccato al cantiere di Barletta, tra il 1225 e il 1228, quindi sono stati aperti i cantieri di Bari, Trani e Brindisi. I lavori per Castel del Monte invece sono iniziati nel 1240 e, probabilmente, Federico II non ha visto il castello completato prima della sua morte, avvenuta nel 1250.